Sono anni che giriamo l'isola e l'Italia per
rappresentare in ogni luogo prima il grido di allarme ed oggi l'urlo di dolore
di centinaia di migliaia di famiglie, di imprese, di uomini, donne e giovani
che hanno perso le loro attività, il loro lavoro e persino la loro stessa
dignità di esseri umani. Abbiamo fatto e visto manifestazioni, sit-in, abbiamo
firmato appelli, petizioni, abbiamo incontrato istituzioni, TUTTO ASSOLUTAMENTE
INUTILE, ENERGIE SPRECATE, TEMPO PERSO. Troppo spesso ci siamo sentiti umiliati
da piccoli uomini vestiti
Le aste giudiziarie, Giacchi e il fermo nazionale.
Sicuramente il momento in cui la
congiuntura economica trova la sua più alta e drammatica rappresentazione è
nelle aste giudiziarie. Il Popolo de I Forconi si stringe attorno agli
imprenditori Giacchi e Cirnigliaro facendo proprie le istanze portate avanti
drammaticamente, in questi quattro giorni di sciopero della fame e della sete,
dagli stessi. Il quadro è quello di un disastro annunciato che non viene
sufficientemente percepito da chi di dovere ed acuisce la distanza tra il
popolo e la “casta”. Da una parte vi è la richiesta di aiuto e di ascolto,
dall'altra vi è una politica sorda e inetta che non riesce a trovare
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