Ma in Italia abbiamo il diritto di curarci? (Lo sciopero bianco dei medici di Brescia)

Il Popolo de I Forconi Iblei ha più volte lottato per la difesa di diritti costituzionalmente garantiti, ma oggi, continuamente calpestati. Fra questi, in primo luogo, vi è sicuramente il diritto alla salute e quindi il diritto di curarsi. Eppure anche nella nostra piccola provincia, a due pasi da casa nostra, c' è chi ha visto negarsi questo diritto, Mariella Russo ad esempio, che non ha visto riconosciuta la sua grave patologia, Mauro Terranova che nonostante un'ordinanza di un giudice non ha diritto a scegliere di curarsi con le staminali.
Per quanto riguarda le cure staminali è legittimo chiedersi, perché tanta avversione a questa cura anche se sperimentale? Invitiamo tutti a immedesimarsi

COMUNICATO UFFICIALE DEL MOVIMENTO NO MUOS SICILIA



L’innalzamento delle tre parabole della stazione MUOS di Niscemi avviene nel più assoluto silenzio e disinteresse da parte delle istituzioni locali e di quegli amministratori che hanno speso sulla vicenda solo parole e mai compiuto atti incisivi. Nonostante in più occasioni sia stato denunciato il palese e colpevole travisamento del contenuto e delle conclusioni della relazione dell’Istituto Superiore di Sanità, nonostante eminenti studiosi – tra cui lo stesso verificatore del TAR Sicilia – abbiano contestato sia il metodo scientifico usato, che la validità del monitoraggio eseguito da ISPRA, nonostante ancora il monitoraggio di ARPA Sicilia legittimi più di un sospetto di irregolarità commesse dai tecnici dell’ISPRA stessa, ebbene il Presidente della Regione, ignorato il parere dei tecnici nominati dalla sua stessa Giunta,

Per non dimenticare. . .








ENIGMA
Da Bergen una cassa di denti d’oro,
Da Dachau una montagna di scarpe,
Da Auschwitz una lampada in pelle.
Chi ha ucciso gli ebrei?

Non io, esclama la dattilografa,
Non io,

Intervento di Mariano Ferro all'incontro per l'agricoltura a Vittoria

Il Popolo de I Forconi con Mariano Ferro è stato presente oggi  al secondo incontro preparativo per il tavolo tecnico sui problemi del mondo agricolo della cosidetta fascia trasformata, tenutosi oggi 24 Gennaio a Vittoria. Molta indignazione ha suscitato l'assenza di tutti e cinque i rappresentanti della nostra provincia a Palermo.
Sindaci, sindacati di categoria, imprenditori, hanno parlato per un paio d'ore dai trasferimenti ai comuni che non arrivano mai, al rifinanziamento della legge 25 del 2011, dall'impignorabilità della prima casa alla moratoria di Riscossione Sicilia e ancora sulla legge antitaroccamento. Questi personaggi sembrava volessero convincere i presenti, per la maggior parte imprenditori, agricoltori, commercianti e artigiani, dell'esistenza di una grave crisi, come se quest'ultimi non lo avessero ben chiaro già da anni.
Risultato: parole tante, fatti zero.
Quando ha preso la parola Mariano Ferro
Prima volevamo trattare col governo e quindi eravamo venduti. Poi siamo stati dal Papa e siamo diventati preti.Poi ancora ci siamo mangiati il panino. Ora siamo addirittura diventati nordisti come se nord e sud non avessero gli stessi problemi. Finisce uno col tutti a casa ed inizia l'altro senza simboli. L'Italia dei mille generali e dai settantamila presidenti. Il mio Grande amico di Napoli direbbe: " a ro amma i". RESETTARE e RIPARTIRE. Nel frattempo il gatto e la volpe che hanno capito tutto da tempo hanno pensato alla legge elettorale che serve in questo paese. Niente preferenze e niente rotture di palle, tutti fuori. IL REGIME STA PER CERTIFICARE LA FINE DELLA DEMOCRAZIA IN ITALIA ed i malati mentali sparano contro di noi. Mah!!!! Chi è predisposto ad adeguarsi si dia da fare a trovarsi un posto al sole........forse ha ragione lui. NOI PROSEGUIAMO. Buona fortuna.
Mariano Ferro

Il Giornale Ibleo sulla manifestazione de I Forconi a Chiaramonte


Manifestazione per commemorare i cosiddetti “suicidi di Stato” o,  come preferiscono chiamarli, “omicidi di Stato”, organizzata a Chiaramonte in piazza Duomo dai Forconi insieme a tutto il Coordinamento 9 dicembre. Un enorme striscione recita: “i poveri non possono aspettare”, un altro “salviamo i marò basta omicidi di Stato”. Gli aderenti al movimento  indossano un cartello al collo in cui vengono raccontate le storie delle persone che, purtroppo, hanno deciso di suicidarsi a causa della perdita del lavoro. Infine, davanti al palco, una serie di croci simboliche che rappresentano, appunto,

E' arivato questo commento e volentieri lo pubblichiamo. Chissà che non sia di aiuto a qualcuno.




Prima di entrare a far parte dei Forconi ...non solo non avevo speranze, ma mi sentivo solo ed estremamente un fallito ...per il motivo che non riuscivo ad mantenere la mia famiglia in modo dignitoso ... Mi sentivo un incapace poiché dopo un giorno di lavoro, togliendo le spese, mi rimaneva solo la stanchezza ... La solidudine mi stava avvolgendo e iniziavo ad entrare nel tunnel della depressione ...ma poi con i Forconi, strada facendo, ho incontrato altri nella mia stessa situazione e notavo che eravamo sempre di più ...Mi sono reso conto che non ero io incapace a saper giostrare il mio lavoro ...ma che la colpa era di questa classe politica. Ma c'è un altro beneficio che ho avuto con i Forconi: oggi non mi sento solo, perché vicino a me ho delle splendide persone che si spendono per aiutare gli altri sostenendoci l'un l'altro ... persone che nei momenti di bisogno non ti lasciano da solo ... QUESTO SIAMO NOI : UNA GRANDE FAMIGLIA ...uno per tutti e tutti per uno .... vi voglio bene.
G.A.

Manifestazione a Chiaramonte Gulfi : SUICIDI= OMICIDI DI STATO

Invitiamo tutti a partecipare a questa iniziativa nel ricordo di coloro che oppressi dai debiti, o per meglio dire dagli usurai di Stato, non ce l'hanno fatta a resistere. Partecipiamo per far passare il messaggio : NON TOGLIERTI LA VITA, MA LOTTA INSIEME A NOI PER RIPRISTINARE UNO STATO GIUSTO. Alla manifestazione seguirà un dibattito nel quale ognuno potrà esprimere il proprio disagio, le proprie richieste di aiuto o le proprie proposte. Chiaramonte Gulfi (RG), domenica 19 ore 17:30 piazza Duomo.

Il triste elenco del 2013 che non avremmo mai voluto scrivere.

1.1.2013 – A Recanati una laureata di 34 anni, con borsa di studio e stage in Canada, non trovando lavoro, si impicca in camera da letto.
10.1.2013 – Un uomo di 43 anni di Modena si lancia dal terzo piano di un palazzo. I due genitori erano molto malati, lui soffriva di depressione e temeva di perdere il lavoro dopo essere stato messo in ferie forzate.
11.1.2013 – A Mirto Crosia (Cosenza) un uomo di 49 anni, che da molti mesi non veniva pagato e che poi aveva perso il lavoro, si uccide buttandosi dal tetto dell’abitazione dei suoceri.
30.1.2013 – Un autotrasportatore di Monzambano (Mantova), 49 anni, si uccide con un colpo di pistola al petto. Da un po’ di tempo era caduto in depressione per il timore di perdere il lavoro.
5.2.2013 – Con un colpo di pistola in testa negli uffici delle Generali di Napoli, la fa finita anche unagente assicurativo con troppi problemi economici. Aveva due figlie.
5.2.2013 – Un commerciante di 59 anni, proprietario di un negozio di multivideo, si suicida, impiccandosi, in un magazzino. In una lettera chiede scusa ai familiari, nell’altra si definisce «un fallito».
9.2.2013 – Un operaio edile di Trapani toglie la vita lasciando un biglietto d’addio dentro un testo della Costituzione italiana: «L’articolo 1 dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Perché lo Stato non mi aiuta a trovarlo? Se non lavoro non ho dignità».
11.2.2013 – Nel biglietto scritto prima di impiccarsi, un imprenditore di Cadoneghe (Padova), 54 anni, ha scritto: «Non ce la faccio più». La crisi lo ha schiacciato, costringendolo a sospendere la produzione di componenti per biciclette e profilature metalliche.
12.2.2013 – Un ex emigrato ritornato in Sardegna dal Veneto, senza lavoro da quasi un anno, si toglie la vita a 57 anni.
16.2.2013 – Un sessantenne di Castiglione Chiavarese (Genova) perde il lavoro e si impicca nel bosco.
25.2.2013 – Un piccolo imprenditore di Alfonsine (Ravenna), anche a causa della crisi della sua azienda, si suicida nel magazzino della propria ditta. Aveva ricevuto una sanzione economica di 47mila euro da Equitalia, pagata la quale per evitare il pignoramento, aveva lasciato l’imprenditore in crisi di liquidità.
2.3.2013 – Un camionista 58enne di Torre de’ Passeri (Pescara), disoccupato da più di un anno, si impicca in una baracca. Non si era ripreso dalla perdita del posto di lavoro.
3.3.2013 – Un giovane di 17 anni, in cerca di lavoro, non regge psicologicamente alla perdita della nonna e si impicca al pergolato del giardino.
5.3.201 3 – Un imprenditore di San Felice a Segrate (Milano), 77 anni, uccide la moglie a colpi di pistola e poi si suicida con la stessa arma. L’uomo era depresso e aveva grossi problemi economici.
6.3.201 3 – Un piccolo imprenditore , Andrea Zampi, fa irruzione negli uffici della Regione di Perugia, uccide due impiegate e poi si uccide sparandosi. L’uomo aveva 43 anni e da poco la Regione aveva revocato l’accreditamento alla piccola impresa di formazione dei genitori.
7.3.2013 – Un commerciante di 55 anni di Barletta si uccide infilando la testa in una busta sigillata col nastro adesivo. Da tempo l’uomo aveva difficoltà economiche.
7.3.2013 – Un imprenditore di Schio si suicida impiccandosi nell’azienda di sua proprietà. L’azienda era in difficoltà economica.
8.3.2013 – Un anziano di 80 anni, non potendo più pagare i suoi debitori, si spara in testa perché si vergognava. È accaduto nel bosco tra Cerreto Guidi e Larciano, in provincia di Firenze.
11.3.2013 – Un imprenditore vicentino di 47 anni si lancia dal nono piano di una palazzina. I sospetti sulla causa del gesto cadono subito sulla crisi economica.
12.3.2013 – Un operaio in cassa integrazione, 44 anni, si impicca a Grosseto nel garage di casa.
15.3.2013 – Aveva 33 anni il muratore che si è tolto la vita a Castelvetrano (Trapani). Era disoccupato e si è impiccato.
17.3.2013 – Era depresso a causa dei troppi debiti il piccolo imprenditore che si è ucciso a Messina lanciandosi da un viadotto lungo la tangenziale. Aveva 45 anni.
20.3.2013 – Un disoccupato napoletano si uccide nel suo appartamento. Aveva 50 anni ed era stato licenziato da un anno dal centro di fisiokinesiterapia.
2.4.2013 – Un albergatore di Lipari (Messina), colpito dalla crisi che ha messo in ginocchio il settore, si toglie la vita nel suo albergo. Non è riuscito a superare le sue difficoltà economiche. Aveva dedicato la sua vita al suo hotel. Suo padre era il partigiano che ebbe una storia d’amore con la figlia di Mussolini.
2.4.2013 – Un imprenditore ferrarese, 60 anni, si suicida. Nel biglietto d’addio c’era scritto: «Senza lavoro non c’è speranza, senza speranza non c’è voglia di vivere».
3.4.2013 – Un poliziotto assillato dai debiti e che aveva appena ricevuto una cartella Equitalia si spara un colpi di pistola davanti alla caserma dei carabinieri di Triggiano, in provincia di Bari.
5.4.2013 - Marito e moglie , lui esodato e lei con una pensione bassissima, si tolgono la vita insieme. Troppe erano le difficoltà economiche per permettergli di andare avanti. È accaduto a Civitanova Marche, vicino Macerata. Lo stesso giorno il fratello della donna si uccide gettandosi in mare.
9.4.2013 – Un imprenditore di 53 anni di Macomer (Nu), anche perché schiacciato dalla crisi, si uccide nella sua segheria impiccandosi. L’azienda era in crisi da tempo.
10.4.2013 – Un piccolo imprenditore di 48 anni di Orotelli (Nuoro), con dei problemi economici, si spara un colpo di pistola in testa.
11.4.2013 – Ancora in Sardegna un operaio edile di 47 anni, da poco senza lavoro, si uccide a Serramanna.
13.4.2013 – Una donna bolognese, disperata perché senza lavoro, si toglie la vita e lascia un biglietto in cui chiede scusa e spiega che la causa è la separazione dal marito e la mancanza di un impiego.
14.4.2013 – A causa di un grosso debito con il fisco, il titolare di un’azienda ortofrutticola , 62 anni, si uccide nella sua casa a Torino sparandosi con un fucile da caccia.
15.4.2013 – Un imprenditore di 65 anni si suicida nella sua azienda a Santa Croce sull’Arno (Pisa). Nel biglietto d’addio parla dei suoi problemi economici.
17.4.2013 – Un muratore si suicida nel torinese, impiccandosi a 38 anni. Aveva da poco perso il lavoro. Stava per diventare padre.
17.4.2013 – L’ha fatta finita impiccandosi nella sua azienda un imprenditore di 60 anni di Bitonto con gravi difficoltà economiche. Nel biglietto d’addio c’era scritto: «Nel momento del bisogno tutti mi hanno abbandonato».
17.4.2013 – Nel trevigiano un muratore di 52 anni si impicca perché non riusciva più a trovare lavoro.
22.4.2013 – Nel centro di Bologna si uccide con una fucilata il titolare di una piccola società immobiliare che stava per ricevere lo sfratto.
24.4.2013 – A San Luri, in Sardegna, un disoccupato di 45 anni si spara con un fucile. L’uomo aveva perso il lavoro di recente e il rapporto con la moglie ne era uscito compromesso.
2.5.2013 - Nicola Carrano , un operaio di 62 anni di Albanella (Salerno) si suicida, senza lavoro da un anno dopo che la ditta di calcestruzzi nella quale lavorava lo aveva licenziato, si toglie la vita nella soffitta della propria abitazione. Sul manifesto mortuario è stato scritto: «Da parte della famiglia Carrano: tutto questo a causa dello Stato. Grazie».
3.5.2013 – Era depresso perché senza lavoro. Così un uomo di 45 anni si è ucciso a Ponsacco (Pisa) lanciandosi nel vuoto dal sesto piano di una palazzina. Era sposato e aveva una figlia di 13 anni.
3.5.2013 – Un informatore farmaceutico separato dalla moglie e disperato per l’assenza di un impiego, si uccide a Pomigliano D’Arco (Napoli).
11.5.2013 – Si impicca vicino casa a Savigano Irpino (Avellino) un imprenditore del settore immobiliare. La crisi aveva ridotto al lumicino le sue vendite e i debiti verso i fornitori erano cresciuti a dismisura.
15.5.2013 – Ad Almisano di Lonigo (Vicenza), un uomo di 66 anni ha aperto la porta all’ufficiale giudiziario che gli stava notificando lo sfratto, poi si è chiuso in bagno e si è lanciato dalla finestra.
17.5.2013 – A Vado Ligure (Savona) un imprenditore con problemi economici e di salute e che aveva chiesto aiuto anche a Beppe Grillo, si uccide dandosi fuoco. Aveva 47 anni.
17.5.2013 – Un muratore di 36 anni, depresso perché senza lavoro, si impicca nella sua casa a San Pietro Clarenza (Catania). Aveva una moglie e due figli.
18.5.2013 – Un cassintegrato della provincia di Viterbo, 50 anni, si uccide gettandosi da un ponte. Era un ceramista e la crisi lo aveva travolto.
21.5.2013 – Aveva 27 anni il giovane che a Trapani si è impiccato perché senza lavoro. La disoccupazione lo aveva fatto precipitare nella depressione.
21.5.2013 – Aveva problemi con la moglie e molti problemi economici col suo ristorante l’ uomo che nel reatino si è dato fuoco uccidendosi nella sua auto.
27.5.2013 - Due coniugi di Besate, nel milanese, si sono uccisi a causa di uno sfratto imminente e di problemi economici insormontabili. Lui aveva problemi di alcol, lei psichici.
3.6.2013 – Un artigiano di Modica (Ragusa) che da alcuni mesi non percepiva lo stipendio e che aveva una moglie con gravi problemi di salute, si uccide gettandosi in una cisterna.
6.6.2013 – Un artigiano titolare di una ditta edile del trevigiano si spara un colpo di rivoltella in testa a causa dei debiti e perché non riusciva a recuperare i suoi crediti. Aveva 62 anni.
10.6.2013 – A Ercolano un fioraio in crisi che non riusciva ad ottenere dal Comune una concessione per esercitare sul suolo pubblico dove vendere la sua merce, si è tolto la vita fissandosi un cappio al collo, dandosi fuoco e lanciandosi dal balcone da dove il suo corpo ha penzolato fino a che la corda non ha ceduto e l’uomo è precipitato giù.
11.6.2013 – Aveva 32 anni il disoccupato del genovese che si è suicidato gettandosi dalla finestra di casa dopo aver ricevuto un avviso di sfratto. Viveva col fratello, invalido, e la madre pensionata.
15.6.2013 – Non aveva la possibilità di pagare l’ennesima cartella di Equitalia il 60enne di Riccione che si suicida con una coltellata al collo. Era un consulente aziendale che la ditta per la quale lavorava non pagava da mesi.
27.6.2013 – Un imprenditore si toglie la vita lanciandosi dal quinto piano di un palazzo. In tasca aveva un sollecito di pagamento.
7.7.2013 – Non riusciva a trovare lavoro e così un giovane muratore del milanese l’ha fatta finita a 26 anni.
15.7.2013 – Un imprenditore di Subiaco, vicino Roma, dopo aver ricevuto una cartella esattoriale, si uccide sparandosi a causa delle difficoltà economiche. Aveva 64 anni.
17.7.2013 – Era depresso perché senza lavoro ed era stato anche sfrattato da casa l’ idraulico di Montesilvano (Pescara), 61 anni, che si è suicidato con un tubo di scarico del gas collegato all’abitacolo della sua macchina.
31.7.2013 – Un architetto con moglie e figli che non riceveva lo stipendi da qualche mese, si uccide a Palermo.
31.7.2013 – Un artigiano edile di Ventimiglia (Imperia), 58 anni, si spara in testa a causa dei troppi debiti della sua azienda. Nel biglietto d’addio c’era scritto: «Non si può arrivare a 58 anni e vivere in questa maniera».
11.8.2013 – Era in cassa integrazione in deroga e poi aveva perso anche quella. Così un 41enne di Casola (Napoli) si è suicidato.
26.8.2013 – Un odontotecnico di Bagnolo in Piano (Reggio Emilia) si uccide con un colpo di pistola in testa. Alla base del gesto i problemi economici e l’impossibilità di trovare un lavoro. Aveva 52 anni.
3.9.2013 – Un commerciante di 51 anni si impicca nel suo furgone a causa delle difficoltà economiche. È accaduto a Spoltore (Pescara).
15.9.2013 – Un operaio di 62 anni di Fasano (Brindisi) si impicca in casa. Viveva da solo. Di recente gli era stato ridotto l’orario di lavoro.
16.9.2013 – Un operaio edile di Cappelle sul Tavo (Pescara) si toglie la vita nel suo garage dopo aver perso il lavoro. Era stato in cassa integrazione ma anche quella si era esaurita.
17.9.2013 – Aveva 57 anni l’ imprenditore di Piove di Sacco (Padova) che si è ucciso legandosi un cavo elettrico al collo. Aveva avvisato i dipendenti che sarebbe stato costretto a chiudere l’attività.
23.9.2013 – Nel brindisino un uomo di 57 anni si uccide impiccandosi nella tromba delle scale. Aveva debiti ed era senza lavoro, anche perché alcuni problemi di salute gli impedivano anche di svolgere lavori manuali.
27.9.2013 – Un commerciante di 37 anni che a Cisternino (Brindisi) aveva un bar che non gli procurava più profitti, si uccide impiccandosi a un’inferriata con una cinghia. Era sposato e aveva un figlio.
7.10.2013 – Ancora nel brindisino un imprenditore con seri problemi economici e che aveva ricevuto una cartella Inps da 15mila euro, si impicca nella sua masseria. Aveva 54 anni.
16.10.2013 – La titolare di un’agenzia di pratiche auto si toglie la vita a Spinea (Venezia). Aveva 53 anni. Alla base del gesto anche un calo delle attività dovute alla crisi economica.
20.10.2013 – A Chivasso (Torino) un disoccupato coperto dai debiti si uccide impiccandosi in un bosco. Aveva 44 anni.
25.10.2013 – Nel viterbese un 60enne con problemi economici si toglie la vita lanciandosi da un viadotto di una superstrada.
31.10.2013 – Un tunisino che viveva in un appartamento occupato abusivamente, si uccide impiccandosi con un cavo elettrico. Aveva da poco perso il lavoro da meccanico .
3.11.2013 – Un imprenditore di 68 anni si spara nel suo ristorante a Riparbella (Pisa). Era coperto da debiti che non era più in grado di pagare.
11.11.2013 – A causa delle gravi difficoltà economiche, il titolare di un’agenzia immobiliare di Soncino (Cremona) si suicida sparandosi un colpo di pistola.
14.11.2013 – Un imprenditore di 40 anni si impicca nel suo garage a Rubano (Padova). Era titolare di un’agenzia di viaggi ormai coperto da problemi economici e debiti.
15.11.2013 – Un operaio forestale , che non prendeva lo stipendio 17 mesi, si uccide nell’avellinese lasciandosi annegare in una cisterna. Aveva già tentato il suicidio in passato. Aveva 58 anni.
18.11.2013 – Un imprenditore viene trovato morto a Mazara del Vallo. Negli ultimi tempi i suoi problemi economici erano cresciuti. Aveva 61 anni.
22.11.2013 – A Tivoli, vicino Roma, un fabbro soffocato dai debiti la fa finita appendendosi a una carrucola e poi sparandosi con un fucile. In un videomessaggio ha chiesto perdono ai familiari.
16.12.2013 – Le richieste delle banche erano diventate troppo esose e i creditori non pagavano. Perciò il titolare della «Chimica Imperiese » si è suicidato gettandosi sotto un treno.
23.12.2013 – Un imprenditore si uccide lanciandosi dalla finestra di casa. La sua attività era in crisi profonda e i debiti troppi. È accaduto a Gallarate, nel varesotto.
23.12.2013 – Un lavoratore precario si toglie la vita con un colpo di pistola in testa a Villabate (Palermo). Da mesi era in cassa integrazione e prendeva 500 euro.
28.12.2013 – Un operaio in mobilità si uccide a Godia (Udine), impiccandosi dentro il suo garage.
A questo lungo, troppo lungo e nemmeno completo elenco di «anime disperate» che hanno lasciato su questa terra familiari e amici affranti, si aggiungono i moltissimi tentativi di suicidio, fortunatamente falliti o sventati.

Riflessioni sul convegno sulla sanità tenutosi a Catania



Un gruppo di amici del Popolo de I Forconi ha accompagnato la sig.ra Anna  e la figlia Simonetta a Catania, dove si teneva un convegno sulla sanità in Sicilia.
Era presente il ministro Beatrice Lorenzin ed è proprio a lei che Anna e Simona volevano chiedere di autorizzare l’avvio delle cure compassionevoli, con metodo Stamina, in uno degli 8 ospedali dell’isola ritenuti idonei. E’ questa l’unica via attraverso la quale Mauro, figlio di Anna, e tantissimi altri come lui, possono sperare di migliorare la qualità della propria vita ormai tristemente compromessa. E’ stato uno spettacolo desolante quello cui abbiamo assistito. Sia i luminari della sanità catanese ivi convenuti, sia i politici presenti, hanno manifestato non solo indifferenza, ma addirittura

Forconi incontrano Fassino: "Se politici non ci ascoltano, parleremo con il Papa"

GUARDA IL VIDEO :   http://video.repubblica.it/dossier/forconi-rivolta/forconi-incontrano-fassino-se-politici-non-ci-ascoltano-parleremo-con-il-papa/152792/151297

Mariano Ferro ottiene l'incontro chiesto al presidente dell'Anci.

Il leader siciliano del movimento dei Forconi, Mariano Ferro: "Incontreremo il presidente dell’Anci, Piero Fassino, giovedì alle 9.45 nella sede dell’associazione, a Roma.In questa occasione chiederemo cosa intendono fare i Comuni per quelle persone e quelle imprese che non riescono a pagare i tributi e che rischiano quindi la chiusura.
“Le norme vigenti impongono agli uffici comunali il trasferimento a ruolo dei tributi evasi e la riscossione tramite le agenzie di riscossione – dice Ferro -. Se ‘l’evasione’ rimane in ambito fisiologico il sistema può essere accettabile, se l’ampiezza del fenomeno fa ritenere invece che sia patologico, pensiamo sia giusto

I sindaci sono il più immediato punto di riferimento dei cittadini esasperati


http://hyblanews.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2014/01/IMG061.jpgSIRACUSA. Un incontro con il presidente dell’Anci, il sindaco di Torino Piero Fassino, “ma da tenere in tempi brevissimi perché ormai, di tempo non ce n’è più”. La sollecitazione viene da Mariano Ferro, il leader dei Forconi protagonista, assieme al Coordinamento dei Movimenti che hanno scelto una linea di azione “ferma e rigorosa ma

Mariano Ferro a Video Mediterraneo

Mercoledì 08- 01-14 alle ore 21, Mariano Ferro sarà ospite del programma di Video Mediterraneo "Box" .
Chi ne avesse piacere, potrà venire a seguire il programma nel presidio dei Forconi di Modica, piazzale Bar Fucsia. Probabilmente, alla fine, Mariano Ferro passerà a salutarci.

Forconi: ecco il programma della "fase 2"



Il direttivo nazionale del Comitato 9 Dicembre si è riunito a Soave (Verona) per dettare le condizioni al governo. Nel corso della conferenza stampa tenutasi alla fine della riunione, è stato ribadito che il popolo italiano è alla fame, è esasperato e si sente quindi legittimato a ribellarsi. La classe politica è totalmente assente ecco perché i cittadini prenderanno provvedimenti per salvare il salvabile. E’ stato inoltre chiesto alla stampa di dare notizie reali, parlando di questo movimento che è nato spontaneamente da gente che non c’è la fa più, per gente che non c’è la fa più. Se il Governo insisterà a non ascoltare, il C9D

Inizia la fase 2 della protesta


Foto: Mariano Ferro C9DCOMITATO “COORDINAMENTO 9 DICEMBRE 2013”
via XXV Aprile n°22
37053 Cerea (VR)

Oggi in data 4 gennaio 2014, si è riunito a Monteforte d’Alpone (VR) il Comitato “C9D”, il quale, vista l’inerzia del Parlamento e l’indifferenza del nostro Governo, ha deciso all’unanimità di dare avvio alla fase 2 della protesta .
Il programma prevede

Noi dobbiamo essere una spina nel fianco







Non siamo più quelli della prima ora e pensiamo (vista l'esperienza) che......... LA GATTA FRETTOLOSA FA I GATTINI CIECHI.
E noi non ci possiamo permettere di portare l'istinto, la rabbia e l'improvvisazione in piazza per andare a sbattere, CON QUEI NUMERI,.....soprattutto CON QUEI NUMERI.
Ma c'é SEMPRE di mezzo qualcuno che non cresce ed è rimasto,
diciamo così, un po’ immaturo.
Costruire FATTI importanti, efficaci per i nostri obiettivi, fuori dai
proclami, questo non può che essere il tavolo di domani a Verona. Chi ci è stato accanto nei giorni scorsi si è accorto ed avrebbe dovuto comprendere che anche la vera rivoluzione non impaurisce i poteri forti che governano questo paese e che non si chiamano né Letta né altro, ma che esistono, sono reali e sono potentissimi. Noi possiamo e dobbiamo essere una spina nel fianco che DEVE

Bella questa corsa a sparare su Mariano Ferro......



Mi viene da ridere e rifletto.
QUANTA ADRENALINA IN GIRO PER L'ITALIA.
Se penso che erano tutti giocare con i nipotini o a dormire nei loro letti e noi negli autogrill a dormire. Che mal di schiena. Che forti che sono. Hanno tutti voglia di spaccare il mondo. Magari ne fossero capaci. Io ho mollato, mi sono venduto. Ho incassato circa settecentomila euro, aspetto il bonifico da un giorno all'altro, mi hanno fatto uno sgravio totale sulle cartelle esattoriali, ho pure strappato una candidatura alle prossime Europee, non ho ancora scelto il partito ma è così.
COSA VUOI DI PIU' DALLA VITA. Non potevo rifiutare. Bella questa corsa

LA SQUADRA NASCE SE TUTTI I COMPONENTI GUARDANO NELLA STESSA DIREZIONE



HO LETTO LA LETTERA DI LUCIO CHIAVEGATO.
Mi colpisce una cosa di quella lettera. Ci siamo conosciuti un paio di mesi fa a Cerea a casa di un'altra persona per bene che si chiama Giorgio Bissoli dove è nato il coordinamento nazionale. Sono anni ormai che incontriamo uomini e donne di questo paese ed abbiamo incontrato di tutto. Esperienze !! Cosa mi ha colpito?
E' come se l'avessi scritta io. Avrei scritto le stesse cose. Cosa ne deduco ? LA SQUADRA NASCE SE TUTTI I COMPONENTI GUARDANO NELLA STESSA DIREZIONE. Capita, purtroppo,

Auguri di Buon 2014 . . . ne abbiamo bisogno un po’ tutti!




Che il nuovo anno, illumini il cuore e la mente di coloro
 che da tempo vivono nel buio,
che chiudono la porta per
 non far entrare la luce
 e non far uscire il disagio.


(Guai a chi è solo, perché se cade, non ha alcuno che lo soccorra.
Geoffrey Chaucer, Troilo e Criseide, XIV sec.)