Cari politici, non dimenticatevi di questo lembo di Sicilia



Mentre Unioncamere dichiara che la richiesta di immigrati, da parte delle aziende, è scesa del 29% rispetto all’anno precedente, dopo una flessione del 27% registrata lo scorso anno, in queste ultime settimane innumerevoli sono stati sulle coste siciliane gli sbarchi(più di mille nelle ultime 24 ore), perché in troppi sono partiti.Tutti pronti a violare la legge italiana.
         Il Popolo de I Forconi-Modica che è, come sempre, particolarmente attento a tutti i problemi che coinvolgono la Sicilia, si sente in dovere di intervenire nel merito, giacché in questo caso è particolarmente coinvolta la Sicilia sud-orientale. Abbiamo raccolto le preoccupazioni dei cittadini della nostra provincia e dei comuni limitrofi  e vogliamo denunciare . . .

 

 la totale assenza delle istituzioni nazionali nei riguardi di questo problema che almeno in questa fase, quella degli sbarchi, riguarda quasi esclusivamente le nostre coste. Si sprecano le frasi di circostanza, scarseggiano quelle di sostanza. Questi sbarchi indicano la totale disfatta della politica italiana dell’immigrazione. Così come di quella europea. Quando i migranti fuggono dalle guerre e dalle persecuzioni, vederli arrivare in questo modo sancisce il fallimento dell’Onu e delle chiacchiere sul diritto al rifugio. Questi continui sbarchi sono la riprova dell’incapacità internazionale di organizzare quanti hanno diritto a essere ospitati.
Cosa avrebbe dovuto fare la politica italiana? Avrebbe dovuto chiarire ai migranti, già nei loro paesi di origine, che è totalmente inutile affrontare un tale viaggio  mettendo a rischio la propria vita, affidandosi alle mani di organizzazioni criminali, inseguire il miraggio di un benessere per loro e per i loro figli, perché in Italia da clandestini non si entra. E chi entra è costretto a rimpatriare e ha  rischiato la vita e speso inutilmente i soldi del viaggio.
Il Popolo de I Forconi-Modica chiede all’Italia una chiara politica dell’immigrazione. Ad esempio la Svizzera, temendo ondate di profughi  (europei ed extraeuropei), ha esercitato quanto previsto nella “clausola di salvaguardia”, ovvero l’ingresso sarà controllato e verificato e l’autorità si riserva il diritto di respingimento. Evidentemente in Svizzera non hanno la Boldrini (che si inalberò ai tempi dei respingimenti di Berlusconi), né quei salottini chic, dove si disserta di quanto bella sia l’integrazione, se a sorbirsela è il popolo. In realtà se l’Italia avesse fatto altrettanto, probabilmente non ci ritroveremmo in questo pietoso stato. Non è possibile trasformare lo spontaneo calore umano del popolo siciliano in una festa dell’accoglienza che alla fine travolgerebbe tutti. Gradite sono state le parole di apprezzamento del Presidente Napolitano, ma in concreto chi sta aiutando la nostra isola in questa emergenza? Il sindaco di Pachino in un’intervista sottolineava che sebbene la città fosse ben disposta ad accogliere questi sventurati, al comune manca la forza finanziaria e logistica per gestire un così alto numero di immigrati. Anche il sindaco di Pozzallo, Ammatuna lancia un grido d´allarme, non solo per il centro di prima accoglienza al collasso da qualche giorno visto che ospita quasi 400 persone sebbene fosse predisposto per 130, ma anche per la situazione economica difficile.:- C’e’ un fortissimo stato di disagio dei volontari, della Protezione Civile, delle forze dell’ordine – dice Ammatuna - e, ovviamente, anche degli stessi migranti. Siamo totalmente dimenticati dalle autorità:-. Luigi Ammatuna lamenta un mancato introito di 650 mila euro circa, che lo Stato non ha accreditato nelle casse comunali, andando ad aggravare la situazione di un’amministrazione già gravata da forti debiti.
Noi come Popolo de I Forconi-Modica chiediamo a coloro che hanno avuto consegnate dai cittadini le redini del governo, di adoperarsi per far sì che l´Europa agisca seriamente in questa situazione di emergenza. Recentemente, Gasparri, vice presidente del Senato, ha detto “Se l'Ue non collabora detraiamo i costi dai fondi che versiamo all'Unione. E se sono clandestini a casa”. Rimane il dubbio che siano solo parole.
Cosa sarebbe bene fare fin da subito? Bisogna far sì che gli ingressi coincidano con i bisogni del mercato. Occorre che sia noto a tutti che in Italia non si entra di soppiatto. La legge lo proibisce e lo stato cerca di impedirlo. Quando non ci riesce , nessuno Stato ci riesce del tutto, provvede a reprimere e cacciare i clandestini che scova. Più chiaramente sarà detto e meno vite saranno messe a rischio nel mare, meno innocenti, abbagliati dall’impossibile,  affogheranno.
Così come deve essere immediatamente evidente che in Italia valgono le leggi italiane, non essendo minimamente disposti a tollerare costumi e condotte che contrastino con quelle. Chi non accetta o non tollera le nostre libertà, quindi i diritti e i doveri da noi vigenti, se ne stia a casa propria.
Piaccia o no ai tedeschi, il problema immigrazione riguarda tutta l'Europa, non solo i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, sulle cui coste approdano i disperati provenienti dall'Africa. Servono risposte comuni. Non ci vuole molto a capirlo.
L’Italia, la Sicilia soprattutto, già stremata dalla crisi economica, non può permettersi una tale invasione di clandestini e non possono permetterselo neppure i paesi di origine i quali, grazie alla cialtroneria dei politicamente corretti, perdono intere generazioni.
I Forconi rivolgono dunque un appello ai politici tutti a non dimenticarsi di questo lembo di Sicilia.
Il Popolo de I Forconi-Modica

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