La protesta legittima ed emancipatoria.

 Le manifestazioni ed i blocchi sono utili di fronte ad un vuoto di democrazia. In un contesto sociale, politico ed economico in cui lo stato ha preferito la strada del freddo e gelido tecnicismo imposto dall'Europa, anzichè quello dell'ascolto, si può ben dire che le inadempienze dello stato giustificano forme di lotta non istituzionali. Dopo il blocco del 16 Gennaio, evento ancora poco analizzato nei fatti e nei modi, ma sicuramente strumentalizzato da chi vive di sistema, sotto pressioni non indifferenti si cominciò
un percorso di dialogo prima con Lombardo e poi con Crocetta. L'epilogo avviene in sala consiliare a Modica dove Mariano Ferro dà il benservito ai tavoli di concertazione definendoli, pura e mera attività di propaganda elettorale.
            Ci manteniamo sempre contrapposti sia all'idiotismo antiberlusconiano, nei fatti peggio del berlusconismo, che alla tanto acclarata ed annunciata rivoluzione grillina.
            A questo punto possiamo dire che privilegiamo la strada della protesta, non violenta, legittimata dalla violenza perpetrata dall' economia europea sugli uomini. Oggi la democrazia non esiste e, ancora peggio, il popolo non è sovrano sul proprio territorio. Esempio chiaro ed inequivocabile è stato l'atteggiamento tenuto dall'Ass. Cartabellotta a Modica quando Ferro lo incalzava asserendo che poco o niente loro potevano fare essendo nei fatti la regione siciliana commissariata (e forse anche l'Italia), lo stesso Assessore non potendo non ribattere concludeva che auspicava un consumo critico da parte dei siciliani nel comprare solo siciliano. Troppo poco Assessore! Troppo poco non rispondente al momento di straordinarietà!
            Ripartiamo dalla protesta. Abbiamo la percezione che tanta gente depone aspettative non indifferenti nel "Popolo de I Forconi", anche a costo di essere noi a doverci sporcare le mani nell'intento di redimere il sistema.
            La coscienza individuale deve prevalere sulle istituzioni, privilegiando la giustizia rispetto alle leggi, infrangendole se necessario.
            Cari amici ripartiamo da Giovedì 26 per un atto di grande dignità ed umanità, che questo sia l'inizio di un cammino di emancipazione e di affermazione di un principio: non è l'uomo a servizio dell'economia ma l'esatto contrario.   

Marcello Guastella 
coordinatore per la città di Ragusa

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