In riferimento all'articolo di giorno
13-10-13 su "La Sicilia-Ragusa", Il Popolo de I Forconi tiene a fare alcune precisazioni.
Gentile Avvocato, premesso che il Popolo de I Forconi quando interviene
ci mette la faccia, e lo stesso auspichiamo di chi si protegge dietro
l'anonimato (lasciando spazio ad ambigue prese di posizione), la sua conoscenza in materia di diritto
bancario potrebbe essere l'inizio di un
confronto serio e costruttivo sull'operato delle Banche nei confronti
della clientela, il tutto a fugare ogni dubbio sulla sua onestà intellettuale.
Il Popolo de I Forconi ha deciso di intervenire sul caso Pacetto, così
come su tanti altri casi, prima che
la tragedia avvenisse e non come accadde con il sig. Guarascio, dove tanti si recarono
dopo a versare lacrime di coccodrillo.
E’ evidente che da qui vogliamo partire per sottoporre a chi di dovere
la drammaticità della situazione generale.
Veda caro Avvocato noi avevamo bloccato la Sicilia, penso lei ne sia a conoscenza,
ci dissero di avere arrecato danno incommensurabile all'economia, ci invitarono
a discutere e noi arretrammo, incontrammo Lombardo prima e Crocetta dopo,
abbiamo dedicato a questo dialogo tempo, soldi e risorse, già esigue, pensando
al bene della nostra isola. Tutto ciò è stato vano: alla fine ci siamo accorti
che quelli con cui discutevamo non decidevano nulla. Già allora avevamo chiesto
una moratoria sulle esecuzioni immobiliari, tutti ci davano ragione ma nessuno
faceva nulla.
Ora nulla di
personale con chi ha acquistato la casa, ma ogni cittadino ha il diritto e il
dovere di difendere la nostra terra e le nostre cose, anche perché i nostri
guadagni sono stati notevolmente ridimensionati da una politica per niente
attenta alle nostra terra. Abbiamo deciso, come ogni buon comandate di nave, di
partire da chi sta per annegare.
Il nostro intervento non può essere tacciato
di strumentalizzazione o demagogia, cosa che avvenne nel caso Guarascio da
parte dei soliti noti, qui siamo arrivati prima che la tragedia avvenisse e con
giovamento di tutti soprattutto delle persone che "innocentemente" hanno
comprato pur sapendo che all’asta partecipava la figlia del Pacetto. Ora sicuri
del fatto che si tratti di persone al di sopra di ogni sospetto, che lei
sicuramente non conosce, noi siamo convinti che sarà cosa ancora più bella e
generosa se verranno incontro alle esigenze della fam. Pacetto, consentendo
loro nei modi dovuti di mantenere la proprietà, con vittoria di tutti.
Lei per primo
evidenzia, anche se non vive qui, che sono presenti momenti di sciacallaggio,
quindi nulla di strano che siano stati additati come sciacalli persone che,
consapevoli che la signorina Pacetto partecipava all’asta, si sarebbero potuti
astenere dal rilanciare; qualora non fosse così sarebbe il momento migliore per
manifestare la propria bontà d'animo.
In quanto alle esternazioni del
sig. Pacetto, che facciamo nostre, vanno lette nel contesto drammatico della
vicenda che vogliamo fare assurgere a all'attenzione di tutti, per sottolineare
la gravità della situazione della nostra economia, gravità che lei probabilmente
sconosce visto che ha preferito abbandonare questa terra, una terra in cui la politica ha abdicato in favore di un
gelido e freddo tecnicismo, cosa che giustifica la protesta e la disubbidienza.
Corre l'obbligo portare, laddove si decide, il dramma vissuto da una
popolazione e Lei sicuramente sarà dei nostri, pensiamo.
Sicuri del fatto
che le case le difenderemo, costi anche la vita.
Il Popolo de I Forconi Iblei.
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