La scena che si è presentata agli occhi della delegazione del
Popolo de I Forconi, è da definire solo “disumana”. E’ arduo descrivere la
condizione di degrado in cui vive la sig.ra Silvana in c.da Cirica, territorio
di Ispica. Una stamberga circondata da altre stamberghe, con porte sfondate e
contenenti rifiuti accumulati a seguito di incalcolabili e continue ondate di
orde “barbariche”, riconducibili a quelle descritte nelle pagine storiche
successive al crollo dell’impero romano. A ridosso di una baia di una bellezza
tale da generare stupore e incanto, trovasi una realtà che provoca solo
vomito
e fa nascere una rabbia incontenibile. Un ambiente sfigurato, appestato in ogni
angolo, in ogni anfratto, dove è difficile e pericoloso aggirarsi senza una
maschera che faccia da protezione ai polmoni. Lì tra gatti morti entro le
cisterne, dove non c’è acqua, né luce elettrica, dove le coperture d’eternit
irradiano morte, dove ladri senza volto,con torce, al calar delle tenebre si
spingono sui tetti per rubare le ultime tegole, lì abita una nostra sorella,
una nostra concittadina. Non è un’emigrata dal Corno d’Africa o da qualche
altro stato devastato dalla guerra, dalla fame e dalle persecuzioni di regimi
sanguinosi, è una donna di Pozzallo, è una di noi, è una figlia della nostra
terra!
Questa donna viveva in
una casa in affitto e svolgeva un lavoro autonomo di puliziera con cui si
autososteneva senza disturbare nessuno. L’insorgere di una malattia
preoccupante, le ha tolto le forze, dovette smettere di lavorare e, non potendo
pagare l’affitto, è sfrattata. Ora è senza casa e senza lavoro. Si è rifugiata
in una topaia. Ha chiesto aiuto, ha trovato incomprensione. Senza forze, senza
mezzi, distante da Pozzallo, quindi isolata, quelle poche volte che è riuscita
a raggiungere il paese, si è scontrata con la macchina arcigna, spietata, della
burocrazia, sballottata da un ufficio all’altro. Così, stanca e demoralizzata,
torna al suo malsano rifugio. C’è il rischio che in quelle condizioni l’essere
umano smarrisca il senno e maturi una tragedia.
Si deve arrivare a tanto?
Vogliamo sottolineare che, al contrario di quanto
affermato da alcuni “giornalisti”, che non si sono presi la briga di ascoltare
tutti i protagonisti di questa drammatica vicenda, i parenti hanno fatto il possibile
per trovare una soluzione per la signora Silvana.
La delegazione del
Popolo de I Forconi invita le autorità, a occuparsi urgentemente e seriamente
della questione, collaborando con la famiglia, per procurare alla concittadina
un tetto decente (la sig.ra è nella graduatoria delle case popolari) e, se
possibile, un’occupazione compatibile con le sue condizioni di salute.
La
situazione trovata a Cirica, apre poi un altro capitolo sulla devastazione
ambientale e morale del nostro territorio, tra l’indifferenza generale. Non
rimarrà una semplice constatazione, ma sarà oggetto di un’immediata iniziativa
orientata a chiedere alle autorità competenti un urgente intervento per il
risanamento e la salvaguardia della zona.
Il Popolo de I Forconi
Iblei
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